Già da diversi anni indago le nuove visioni della città nei fumetti, la Londra classica di Dylan Dog, e le città immaginarie della banda Disney, sia Paperopoli e sia Topolinia negli ultimi anni hanno presentato delle nuove aree contemporanee, non più la tranquilla zona a villettine di via dei Platani (dove abita Paperino) ma anche la Ducklair Tower avveniristico grattacielo, con atmosfere dark, nuovo acquisto di Paperone e nuova base per il paladino della città PK. Interessante anche la zona metropolitana, Topolinia 20802, dove lavora Topolino come giornalista, molto attuale e ispirata a Manhattan.
Mi piace indagare anche viceversa, ovvero le città o i quartieri fumettizzati come ad esempio Celebration in Florida quasi una replica delle ambientazioni Disney con tanto di main street come nei parchi di divertimento, una fusione totale tra realtà e immaginazione.
Una mostra interessante parla delle contaminazioni tra i due mondi, in questo caso architettura e fumetti si incontrano non come sfondo per una storia, ma come racconto dell’architettura da parte degli architetti stessi, un racconto che diventa più facile se mediato dal fumetto. La combinazione di testo (nei balloon) e immagini permettono di esprimere concetti complessi in modo più diretto e sintetico con uno stile visivo più accessibile ad un ampio pubblico rispetto ai disegni tecnici.
Purtroppo per me la mostra è a Oslo, ho tempo fino al 28 febbraio per trovare il modo di andare a vedere una mostra sicuramente interessante e una città che non conosco e che vorrei tanto conoscere.
La mostra sul sito del Nasjonalmuseet