Il tema del Gioco analizzato da un insolito, per una terza media, punto di vista sociologico, come raccontato nel post Una proposta da grandi:Il Gioco, è stato sperimentato in un progetto realizzato con Scratch, i ragazzi sono stati suddivisi in coppie.
I risultati sono stati vari e devo dire che le tre terze coinvolte hanno avuto livelli differenti, una sezione era partita un po’ sottotono nonostante una notevole attenzione dimostrata, sembrava non avessero idee particolarmente interessanti eppure, al termine del ciclo di cinque lezioni, alcuni hanno portato a termine progetti decisamente impegnativi: multilevel, multiplayer, una coppia ha persino previsto uno shop! Per non parlare del pulsante setting e pausa.
Mi è piaciuto il coinvolgimento, la capacità di collaborare tra di loro e con le altre coppie, la famosa capacità di imparare a imparare messa in campo. Non ho fatto un vero e proprio classico corso di Scratch con esercizi da seguire passo passo, gli ho dato solo alcune indicazioni, gli ho mostrato dove trovare i tutorial di Scratch, ho analizzato volta per volta alcune problematiche generali, ho dato alcuni suggerimenti a qualcuno, con altri ho ragionato sul progetto per verificare che il gioco fosse un gioco con tutte le caratteristiche del gioco. Ho seguito quasi una quarantina di progetti diversi, ovviamente non sono tutti progetti riusciti, alcuni poco si discostano dai tutorial visti. Ma ci sono state le sorprese, i ragazzi svogliati che improvvisamente mettono in gioco, per l’appunto, tutti se stessi e tutto l’impegno che non hanno dimostrato in tre anni e tirano fuori il progetto che non ti aspetti, c’è il ragazzo un po’ solitario che dà suggerimenti a tutti e per cui non basta la scala di valutazione stabilita con l’insegnante perchè, insieme al suo compagno di lavoro, è andato decisamente oltre, c’è la coppia che si divide il lavoro per competenze e capacità e tira fuori una meraviglia che non ha termine perchè vogliono aggiungere ancora qualcosa.
E c’è l’insegnante, di italiano, prossima alla pensione, al di là di tutti gli stereotipi che vogliono che di coding se ne debbano occupare solo insegnanti di matematica o tecnologia e possibilmente giovani perchè gli insegnanti navigati non hanno più nessun interesse nelle cose nuove, che così nuove non sono. E c’è questa insegnante che ha fortemente voluto questo progetto, l’ha fortemente voluto proprio nelle ore di italiano, nelle sue ore su due delle tre sezioni coinvolte e sulla terza l’ha seguito lo stesso. Molto coinvolta e che ha motivato fortemente i suoi alunni, il tema lo abbiamo concordato insieme e le è piaciuto il taglio sociologico che le ho proposto e insieme abbiamo dato le valutazioni ai lavori.
I ragazzi porteranno e presenteranno il loro progetto in sede d’esame, dovranno farne una relazione e prima dell’esame ciascuno di loro farà “giocare” i compagni con il proprio gioco.
Il fatto che questa serie di “lezioni” si concluda con l’esame mi fa enormemente piacere, è una bellissima conclusione e una bella soddisfazione per me, sicuramente, ma anche per quei ragazzi, quasi tutti, che si sono fortemente impegnati.