Classe: dalla IV Primaria fino alla Secondaria di Primo grado con approfondimenti diversi in funzione dell’età
Obiettivi: c’è una parte di approfondimento storico sui metodi di cifratura che possono stimolare curiosità e interesse, il gioco con lettere e parole aumenta la consapevolezza sull’uso della lingua e dell’importanza della punteggiatura (particolari frasi preparate dall’insegnante volutamente ambigue senza un appropriato utilizzo della punteggiatura). Vengono messe in gioco anche competenze matematiche, per scoprire una regola generale di codifica e decodifica senza un adeguato strumento. Manualità per preparare uno strumento da utilizzare, un doppio alfabeto, anche in questo caso viene stimolata la capacità di risoluzione del bambino per proporre uno strumento adeguato. L’attività può essere completamente unplugged, ma può essere anche proposto uno sviluppo successivo verso la programmazione di applicazioni con Scratch o AppInventor, AppLab, …
Materie: italiano, storia, matematica, tecnologia, arte, …
Premessa
Un importante argomento trattato in quinta (primaria) riguarda i romani, la nascita di Roma, l’espansione dell’Impero romano e particolari figure chiave della storia come ad esempio Caio Giulio Cesare.
È bello coinvolgere i ragazzi su alcuni particolari, la vita quotidiana ad esempio rende più reale e coinvolgente la lezione e poi altri aspetti particolari, quelli che hanno dato una traccia per chi è arrivato dopo. Uno di questi è proprio il cifrario di Cesare, che denomina ancora oggi una pratica di crittografia, certo una delle più semplici e ormai quasi inutilizzata, ma anche una delle prime con cui poter “giocare” per parlare di codici e cifrari. Un metodo che è stato sicuramente molto importante per Giulio Cesare stesso in molte delle sue campagne di guerra e conquiste.
Il cifrario di Cesare è un semplice metodo di crittografia chiamato a scorrimento o a sostituzione monoalfabetica perché è proprio questo quello che fa, l’alfabeto viene sostituito lettera per lettera da un altro che scorre di un certo numero chiave, Giulio Cesare usava spesso chiave 3.
Alfabeto | A | B | C | D | E | F | G | H | I | K | L | M | N | O | P | Q | R | S | T | V | X |
Cifrato | D | E | F | G | H | I | K | L | M | N | O | P | Q | R | S | T | V | X | A | B | C |
Proposte operative
Unplugged – Realizzare uno strumento che permetta di codificare e decodificare i messaggi, ad esempio con una doppia ruota, ma anche altri sistemi immaginati dai ragazzi. Si può utilizzare solo con i caratteri alfabetici (26) e creare frasi ambigue per l’utilizzo della punteggiatura. Oppure utilizzare i caratteri alfanumerici compresi caratteri speciali come i segni di punteggiatura e quelli delle operazioni (circa 46 caratteri), sfidando gli alunni in problemi cifrati, alcuni proporranno una soluzione cifrata che altri dovranno decifrare.
Programmazione – Utilizzare lo strumento più conosciuto (Scratch, AppLab, AppInventor,…) per realizzare un crittografo e un decrittografo automatico, studiare l’algoritmo da utilizzare per effettuare la codifica e la decodifica. I sistemi sono diversi e si possono implementare operazioni matematiche più o meno semplici in base all’età dei ragazzi coinvolti.
Può essere utile affiancare anche un’attività di personalizzazione dell’applicazione con immagini disegnate dai ragazzi da utilizzare nell’applicativo stesso, magari con l’immagine di Giulio Cesare, dei monumenti romani o altro.
Nel caso di ragazzi più grandi si può pensare ad un uso di AppInventor e di portare lo smartphone in aula come strumento di studio e magari organizzare una caccia storica a squadre con indizi da decifrare.
Riferimenti
Il cifrario di Cesare
Coding, programmare è un gioco
Codici & Segreti, la storia affascinante dei messaggi cifrati dall’antico Egitto a Internet
In allegato
Esempio con Scratch
Il materiale è liberamente scaricabile, sarò felice se mi citate nei riferimenti